di Giuseppe Sinigaglia e Paolo Sattin
PERCHÉ PERMACULTURA E CARCERE
È proprio considerando il penitenziario come sistema sostenibile semiaperto, che noi di Eutopia abbiamo ipotizzato di poter lavorare utilizzando, per la sua progettazione, il metodo della Permacultura, metodologia progettuale produttiva riconosciuta, soprattutto nel mondo anglosassone, anche a livello accademico. La Permacultura viene considerata infatti un “metodo di progettazione sistemica atto a gestire ambienti antropizzati in modo che siano in grado di soddisfare i bisogni (acqua, cibo,energia e gestione rifiuti) della popolazione che li abita e che al contempo presentino le qualità della resilienza (adattamento al cambiamento), della diversità e della stabilità caratteristici del mondo naturale.
Sono ormai numerose le carceri nel mondo, soprattutto in America e Oceania, che stanno inserendo la permacultura all’interno di sistemi carcerari https://www.permaculturenews.org/2015/12/14/permaculture-in-prison/ nessuno però è mai stato progettato completamente con il metodo della permacultura, dovendo quindi adattare stili di detenzione più arretrati alle nuove esigenze.
Il metodo di progettazione in permacultura permetterebbe infatti di guardare al sistema carcere come un ambiente, connesso con l’ambiente esterno, in grado di essere sostenibile e funzionale al suo scopo di Reinserimento dei soggetti nella società che li aveva momentaneamente esclusi.